Non so come o quando è cominciata. Uno dei miei terapeuti ed ex diceva che era legato al fatto che i miei genitori, due avvocati divorzisti e seri professionisti , avevano divorziato quando ero bimba e mi avevano inflitto un esercito di tate , il doposcuola ed i giochi serali. Tonnellate di budini alla vaniglia che mangiavo avidamente perchè i miei compagni di giochi serali preferivano quelli al cioccolato. Oggi non posso prendere in mano, poniamo, un romanzo in cui ci sia un marinaio apolide che difende dai pirati un cargo ripieno di vaniglia senza provare lo spleen e forse il mio ex terapeuta ed ex aveva ragione dopo tutto.
Resta il fatto che ho la mania , quando invariabilmente un uomo mi lascia, di entrare in casa sua quando è altrove ed indossare le sue cose, mimare le sue pose. Una parodia da avanspettacolo.
Era poco dopo il crepuscolo. Violare la villetta del mio ex – un serissimo avvocato che snocciola pandette per un armatore – è stato facile come una overdose di budino. Il mio ex perrymason nautico aveva un vero e proprio boudoir, che amavo ed odiavo, perchè era prova provata che aveva vissuto almeno con una donna e non lo aveva mai chiesto a me.
Presi da un armadio un completo scuro, cravatta a righine stealth, scarpe con le ghette e pipa in radica. Mancava solo un cappello da yachtman. Rimediai con un fedora stranissimo rosso bombardato con il logo star wars bianco che mi arrivava quasi al naso. Cominciai a recitare davanti allo specchio. Cara stasera non ci vediamo perchè devo discutere di acque territoriali. Sorry, ma nel fine settimana devo studiare le carte di un accordo con la ristorazione per le crociere e la Uovo di Colombo è un osso duro. Cose così. Poi all’improvviso la musica di una festa dal piano di sotto. Il buon senso mi tirava per il blazer, ma scesi in punta di ghette e vidi l’idea di un rave che potrebbe avere Toulouse Lautrec se fosse stato uno spettatore abituale non del Moulin Rouge, ma del Rocky Horror Picture Show. Stavo per fare indietro tutta, ma un clone di Vanilla Ice mi sorrise e mi prese la manina e mi trascinò nel party. Non ci siamo mai lasciati da allora. Anche dopo che ha scoperto che non ero “un” Capitan Findus, ma piuttosto la figlia di corsari seri.
Non so come o quando è cominciata. Uno dei miei terapeuti ed ex diceva che era legato al fatto che i miei genitori, due avvocati divorzisti e seri professionisti , avevano divorziato quando ero bimba e mi avevano inflitto un esercito di tate , il doposcuola ed i giochi serali. Tonnellate di budini alla vaniglia che mangiavo avidamente perchè i miei compagni di giochi serali preferivano quelli al cioccolato. Oggi non posso prendere in mano, poniamo, un romanzo in cui ci sia un marinaio apolide che difende dai pirati un cargo ripieno di vaniglia senza provare lo spleen e forse il mio ex terapeuta ed ex aveva ragione dopo tutto.
Resta il fatto che ho la mania , quando invariabilmente un uomo mi lascia, di entrare in casa sua quando è altrove ed indossare le sue cose, mimare le sue pose. Una parodia da avanspettacolo.
Era poco dopo il crepuscolo. Violare la villetta del mio ex – un serissimo avvocato che snocciola pandette per un armatore – è stato facile come una overdose di budino. Il mio ex perrymason nautico aveva un vero e proprio boudoir, che amavo ed odiavo, perchè era prova provata che aveva vissuto almeno con una donna e non lo aveva mai chiesto a me.
Presi da un armadio un completo scuro, cravatta a righine stealth, scarpe con le ghette e pipa in radica. Mancava solo un cappello da yachtman. Rimediai con un fedora stranissimo rosso bombardato con il logo star wars bianco che mi arrivava quasi al naso. Cominciai a recitare davanti allo specchio. Cara stasera non ci vediamo perchè devo discutere di acque territoriali. Sorry, ma nel fine settimana devo studiare le carte di un accordo con la ristorazione per le crociere e la Uovo di Colombo è un osso duro. Cose così. Poi all’improvviso la musica di una festa dal piano di sotto. Il buon senso mi tirava per il blazer, ma scesi in punta di ghette e vidi l’idea di un rave che potrebbe avere Toulouse Lautrec se fosse stato uno spettatore abituale non del Moulin Rouge, ma del Rocky Horror Picture Show. Stavo per fare indietro tutta, ma un clone di Vanilla Ice mi sorrise e mi prese la manina e mi trascinò nel party. Non ci siamo mai lasciati da allora. Anche dopo che ha scoperto che non ero “un” Capitan Findus, ma piuttosto la figlia di corsari seri.
😀