Valentino ” Tino” Dei è stato allevato dallo zio, come i personaggi dei suoi amati fumetti. Lo zio poi aveva quattro dita x mano per un non meglio specificato incidente con la macina di famiglia ( come Gianna Nannini ndr ) ed era considerato bello ed impossibile dalle signore del borgo in cui i Dei avevano una fattoria. Tino non era cresciuto tra i paperi, ma inseguendo i tacchini con la ramazza nel decennio di songs immortali in cui si spiegava che il cobra non era un serpente e la geometria non era un reato. Obbediente – un bimbo deve avere una direzione ed un verso – Tino aveva deciso che la sua bussola era il Triangolo No e quindi credeva solo nella idea di una realtà senza dei ( non nel senso del suo cognome, of course ) dove tutto ciò che striscia come una biscia è un pensiero indecente. Il Candido di Sciascia come potrebbe raccontarlo Keith Haring.
Arrivarono gli anni di plastica ed ancora Tino credeva di vivere in una realtà a quattro dita motrici in cui bastava chiamare le cose con il loro nome e godersi la corsa senza attendere di trovare altrove risposte , quando arrivarono alla fattoria i suoi veri genitori Rino e Rina Zike. Gli dissero che era stato progettato per prendere il suo posto tra coloro che hanno tutte le risposte alle domande e che impediscono agli altri di formulare le domande giuste ramazzandoli quando occorre come tanti tacchini.
Lo ” zio” era un dipendente che aveva avuto un attacco di coscienza ed era scappato con il bimbo, rimettendoci i mignolini.
Sarebbe stato Vio Zike ( che in un antico dialetto atlantideo significa triangolo scaleno ndr ) a decidere il castigo del reo.
Vio sorrise come un ragazzino – in fondo era un ragazzino – e disse che lo zio avrebbe preso una pastiglia ed avrebbe dormito. I genitori si illuminarono orgogliosi e decisero in quel momento che la presa della pastiglia sarebbe stata da quel momento punizione esemplare. Si sedettero al tavolo in cucina e bevvero il tea verde preparato dal figliolo. Si destarono ben oltre al crepuscolo. Non trovarono mai i due fuggiaschi. L’organizzazione non la prese benissimo e degli Zike nessuno sentì + parlare. Sottovoce qualcuno degli altri chiama quel giorno il Tino Day.
ho ben presente quella data ma è solo grazie a te che oggi risulterà unica
Grazie ancora per la stupenda…replica
Maurizio
e Barbara (Paperina di Rivondosa)
Una famosa strage a Chicago nel 1929!! Ecco cos’era!! 😀 😀 😀
Anche! 😀
Valentino ” Tino” Dei è stato allevato dallo zio, come i personaggi dei suoi amati fumetti. Lo zio poi aveva quattro dita x mano per un non meglio specificato incidente con la macina di famiglia ( come Gianna Nannini ndr ) ed era considerato bello ed impossibile dalle signore del borgo in cui i Dei avevano una fattoria. Tino non era cresciuto tra i paperi, ma inseguendo i tacchini con la ramazza nel decennio di songs immortali in cui si spiegava che il cobra non era un serpente e la geometria non era un reato. Obbediente – un bimbo deve avere una direzione ed un verso – Tino aveva deciso che la sua bussola era il Triangolo No e quindi credeva solo nella idea di una realtà senza dei ( non nel senso del suo cognome, of course ) dove tutto ciò che striscia come una biscia è un pensiero indecente. Il Candido di Sciascia come potrebbe raccontarlo Keith Haring.
Arrivarono gli anni di plastica ed ancora Tino credeva di vivere in una realtà a quattro dita motrici in cui bastava chiamare le cose con il loro nome e godersi la corsa senza attendere di trovare altrove risposte , quando arrivarono alla fattoria i suoi veri genitori Rino e Rina Zike. Gli dissero che era stato progettato per prendere il suo posto tra coloro che hanno tutte le risposte alle domande e che impediscono agli altri di formulare le domande giuste ramazzandoli quando occorre come tanti tacchini.
Lo ” zio” era un dipendente che aveva avuto un attacco di coscienza ed era scappato con il bimbo, rimettendoci i mignolini.
Sarebbe stato Vio Zike ( che in un antico dialetto atlantideo significa triangolo scaleno ndr ) a decidere il castigo del reo.
Vio sorrise come un ragazzino – in fondo era un ragazzino – e disse che lo zio avrebbe preso una pastiglia ed avrebbe dormito. I genitori si illuminarono orgogliosi e decisero in quel momento che la presa della pastiglia sarebbe stata da quel momento punizione esemplare. Si sedettero al tavolo in cucina e bevvero il tea verde preparato dal figliolo. Si destarono ben oltre al crepuscolo. Non trovarono mai i due fuggiaschi. L’organizzazione non la prese benissimo e degli Zike nessuno sentì + parlare. Sottovoce qualcuno degli altri chiama quel giorno il Tino Day.
😀 😀 😀
ho ben presente quella data ma è solo grazie a te che oggi risulterà unica
Grazie ancora per la stupenda…replica
Maurizio
e Barbara (Paperina di Rivondosa)
Grazie a voi,ragazzi! Un abbraccio! 🙂