E’ la mattina di Ferragosto, ma mi sento come fossi nel pieno inverno del mio scontento. Saluto la mia ex sposa e la mia bellissima bimba mentre caricano come un mulo da soma la familiare del secondo marito della mia ex sposa che è un bravo geppo di ragioniere commercialista con una scriminatura irreprensibile anche alle sette del mattino del quindici di agosto. Giusto uno zinzino noioso nel suo fermare sempre la sua sposa quando si ricorda di essere la mia ex e deplora che un tizio con la chierica incipiente come la panza non si è ancora arreso al fatto che resterà sempre un copywriter come tanti e mai lo scrittore che ha preteso di poter diventare un giorno che non è mai arrivato. La mia bellissima bimba sta giocando con un angioletto del presepe. A Ferragosto. Mi sorride e mi dice che ne incontrerò uno anche io. Un succedaneo di una statuina di plastica colle ali sbreccate incrocerà la mia strada. La amo più di quanto potrebbe dire lo scrittore che non sarò mai. Li saluto.
Ho camminato per ore e mi sono ritrovato davanti alla saracinesca abbassata di una sede della Anonima Alcolisti. Alle mie spalle una donna alta come la mia bimba ed infagottata come in inverno. Commenta che la AA è sempre chiusa quando più servirebbe. Qualcosa nella voce fa sì che torni a guardarla e che qualcosa mi si torca dentro come se stessi guardando un angelo in picchiata con le ali sbreccate.
All’ora di cena ci sediamo al tavolo di un giardino davanti ad una trattoria che ha appeso e acceso luminarie natalizie a corollario della insegna. Angela mangia come fosse a dieta. Io ho appettito come da tanto tempo non mi capitava.
E’ la mattina di Ferragosto, ma mi sento come fossi nel pieno inverno del mio scontento. Saluto la mia ex sposa e la mia bellissima bimba mentre caricano come un mulo da soma la familiare del secondo marito della mia ex sposa che è un bravo geppo di ragioniere commercialista con una scriminatura irreprensibile anche alle sette del mattino del quindici di agosto. Giusto uno zinzino noioso nel suo fermare sempre la sua sposa quando si ricorda di essere la mia ex e deplora che un tizio con la chierica incipiente come la panza non si è ancora arreso al fatto che resterà sempre un copywriter come tanti e mai lo scrittore che ha preteso di poter diventare un giorno che non è mai arrivato. La mia bellissima bimba sta giocando con un angioletto del presepe. A Ferragosto. Mi sorride e mi dice che ne incontrerò uno anche io. Un succedaneo di una statuina di plastica colle ali sbreccate incrocerà la mia strada. La amo più di quanto potrebbe dire lo scrittore che non sarò mai. Li saluto.
Ho camminato per ore e mi sono ritrovato davanti alla saracinesca abbassata di una sede della Anonima Alcolisti. Alle mie spalle una donna alta come la mia bimba ed infagottata come in inverno. Commenta che la AA è sempre chiusa quando più servirebbe. Qualcosa nella voce fa sì che torni a guardarla e che qualcosa mi si torca dentro come se stessi guardando un angelo in picchiata con le ali sbreccate.
All’ora di cena ci sediamo al tavolo di un giardino davanti ad una trattoria che ha appeso e acceso luminarie natalizie a corollario della insegna. Angela mangia come fosse a dieta. Io ho appettito come da tanto tempo non mi capitava.
😀