Avrei potuto essere in un bar a festeggiare il Natale in arrivo con amici e colleghi, ma una delle mie amiche e colleghe mi ha chiesto di badare al suo pupo mentre correva al capezzale di un amico ed ex collega che correva il rischio di bersi da solo una Absolut che avrebbe stonato Ciclope. Sono un duro dal cuore di mozzarella che tutti chiamano Besciamella perché addenso le cose intorno a me, ma poi finisce che tutti non si ricordano di me e lodano chi la pasta chi la passata.
Il pupo aveva qualcosa di quei gatti palloni che ronfano sulla sedia del salotto dall’alba al tramonto e devi scaraventare fuori perché si nutrano, ma era tarantolato e non chiudeva occhio. Contaminastoriacontaminastoria.
C’era una volta un bimbo che adorava il suo papà, ma lo vedeva pochissimo perché questi si alzava all’alba ed andava a lavorare nella valle della besciamella da dove tornava , stanchissimo, solo al tramonto, le mani appiccicose di addensante. La mamma non capiva e lo accusava di passare invece il tempo in taverna con gli amici a giocare alla carte e a bere vinaccio. Il bimbo sapeva che non era vero ed un giorno, non era ancora l’alba, si alzò dal suo lettino, si vestì e segui il padre nella valle della besciamella che era molto diversa da come pensava. Era un posto con un tetto e sedie e tavoli ed il papà ed altri come lui non raccoglievano la besciamella, ma ne bevevano un ragionevole surrogato che infatti li addensava uno all’altro. Il papà vide il bimbo che gli sorrise e qualcosa scosse la stima del primo che seguì il secondo a casa e da quel giorno optò per altro lavoro.
Il pupo si era addormentato contento. E poco dopo anche io. Tutti e due felici nella valle.
Ma quante ne sa! 🙂
😀
Avrei potuto essere in un bar a festeggiare il Natale in arrivo con amici e colleghi, ma una delle mie amiche e colleghe mi ha chiesto di badare al suo pupo mentre correva al capezzale di un amico ed ex collega che correva il rischio di bersi da solo una Absolut che avrebbe stonato Ciclope. Sono un duro dal cuore di mozzarella che tutti chiamano Besciamella perché addenso le cose intorno a me, ma poi finisce che tutti non si ricordano di me e lodano chi la pasta chi la passata.
Il pupo aveva qualcosa di quei gatti palloni che ronfano sulla sedia del salotto dall’alba al tramonto e devi scaraventare fuori perché si nutrano, ma era tarantolato e non chiudeva occhio. Contaminastoriacontaminastoria.
Mi grattai la zucca ed iniziai a raccontare.
C’era una volta un bimbo che adorava il suo papà, ma lo vedeva pochissimo perché questi si alzava all’alba ed andava a lavorare nella valle della besciamella da dove tornava , stanchissimo, solo al tramonto, le mani appiccicose di addensante. La mamma non capiva e lo accusava di passare invece il tempo in taverna con gli amici a giocare alla carte e a bere vinaccio. Il bimbo sapeva che non era vero ed un giorno, non era ancora l’alba, si alzò dal suo lettino, si vestì e segui il padre nella valle della besciamella che era molto diversa da come pensava. Era un posto con un tetto e sedie e tavoli ed il papà ed altri come lui non raccoglievano la besciamella, ma ne bevevano un ragionevole surrogato che infatti li addensava uno all’altro. Il papà vide il bimbo che gli sorrise e qualcosa scosse la stima del primo che seguì il secondo a casa e da quel giorno optò per altro lavoro.
Il pupo si era addormentato contento. E poco dopo anche io. Tutti e due felici nella valle.