Non posso tacere
Disegnato da Silvia Ziche, nella categoria Lucrezia
Non posso tacere. Voglio esprimere tutta la mia solidarietà alla ministra Cécile Kyenge.
Ogni insulto rivolto a lei mi offende come donna, come italiana, come persona.
Mi intristisce l’orizzonte ristretto di alcune persone. Solo l’istruzione, la cultura, l’empatia, la curiosità possono allargare i nostri orizzonti. Chi ha paura del diverso e del nuovo si costruisce attorno delle mura altissime, e si condanna a guardare solo quelle. Il mondo è bello, ed è fuori da quelle mura.
Grazie per ricordarcelo ogni giorno, coraggiosa ministra Kyenge.
Dopo l’indignazione, dovrebbe venire lo sconforto. O la rabbia. Ma quella porta all’odio, che genera violenza. Lo sconforto, invece, dovrebbe tradursi in rinnovato e maggiore impegno.
Sono d’accordo, Cristiano, l’odio e la violenza non portano niente di buono. L’unica cosa costruttiva è l’impegno per un futuro migliore.
…però..pur facendo appello alla mia intelligenza emotiva, dopo stupore, sconcerto, indignazione e un secondo prima di cercare d’impegnarmi per un futuro migliore, a me un “Vaffa..” tra i denti m’è scappato eh….
🙂
Dopo l’indignazione la solidarietà nazionale al ministro. Lo sconforto e la rabbia sono già sconfitta.
🙂
Dopo… viene l’impegno a non dare il voto a certi individui (ma sarebbe meglio farlo… prima!!!).
Già.
Io sarei per il sabotaggio creativo (tipo mandare delle formiche ammaestrate a casa dei bananisti e bloccare i condizionatori su -8, così a mente fresca ragionano meglio).
Invece la ministra li ha gelati con una battuta e…ha ragione lei.
Sì, è proprio,una tosta.
🙂
Io vorrei alzarmi domattina e accorgermi di vivere in un Paese civile degno di questo nome… ma vent’anni di politica del “signor” B. hanno portato un imbarbarimento non solo della classe politica italiana… Troppo spesso, purtroppo, leggiamo di umiliazioni alle donne che avrebbero fatto inorridire un uomo dell’800. Solidarietà si, ovvio, ma anche agire per cambiare questa ottusa mentalità.
L.
Giusto.
credo si giunga al bivio tra rassegnazione e reazione
Signora Ziche, prima di leggere queste sue affermazioni, pensavo che fosse una delle poche persone in grado di vedere al di la dei moralismi e dei falsi luoghi comuni, invece mi rendo conto con orrore del contrario.
La signora ministro cerca l’integrazione forzata in italia, senza vedere purtroppo la realtà dei fatti, convinta comè di agire in buona fede, non si rende conto che divide la nazione e incrementa in modo devastamte il movimento “razzista” che lei tanto accusa.
Il problema nell’integrazione multietnica in ogni paese e sempre la delinquenza derivante dalla disoccupazione delle minoranze, gli “aspiranti”, pur di “mangiare” fanno qualsiasi cosa, compresi tutti i lavori mal retribuiti che “nativi” non vogliono svolgere, ma purtroppo non si fermano e spinti dalla necessità delinquono in massa.
Io vivo a Torino, le assicuro che la città e gia multietnica, ce un’ottima interazione tra i torinesi e le minoranze asiatiche e peruviane, che vengono rispettate per via del loro lavoro e della loro creatività.
Purtroppo non e possibile integrare allo stesso modo le minoranze slave e mussulmane, perche purtroppo per via della loro cultura generano continui disagi (gli slavi abusano fortemente di alcolici, e i mussulmani offendono o maltrattano il sesso debole specialmente riguardo al vestiario), per questo motivo queste due minoranze, trovano pochissimi impieghi onesti e sono spinti a delinquere.
Questo mio esempio serve a far capire un concetto basilare, e sbagliato voler integrare a tutti i costi un’etnia incompatibile, cio crea solo disagio, violenza e delinquenza a discapito della minoranza interessata, non serve agevolare l’insediamento, cambiare leggi, dare agevolazioni lavorative se le culture sono incompatibili negli usi e costumi comuni.
Spero di averti fatto capire il mio punto di vista e di averti dato qualcosa su cui riflettere ^.^
La storia ci ha dimostrato e ci dimostra che non è possibile arginare lo spostamento delle persone che cercano condizioni di vita migliori. E’ sempre accaduto, e accadrà. Noi Italiani, in altri tempi, ci siamo spostati in massa negli Stati Uniti e in Sudamerica, e più tardi negli stati del nord Europa. Io stessa ho un sacco di parenti in Brasile, discendenti di bisnonni e zii emigrati a fine ottocento.
L’integrazione non è mai facile ma ci dobbiamo provare in tutti i modi, perché non ci sono alternative.
Prendo atto che le sue idee sono lontane dalle mie. Mi auguro però che sia d’accordo con me almeno sul fatto che gli insulti alla ministra Kyenge, comunque la si pensi, sono assolutamente intollerabili, e lontani da ogni forma di civiltà.
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