Nel sogno, Jet ” Iago ” Lago è in un ampio corridoio circolare con tante porte e su ogni porta un cartello. La porta con il cartello ” Casa ” si apre sulla fattoria di sua nonna che preparava le torte di mele, la porta con il cartello ” Globo ” si apre sullo studio della chiromante che ,guardando in una boccia di vetro, gli aveva predetto sarebbe stato il cuoco più famoso del mondo e la porta con il cartello ” Fine ” non fa che spostarsi, impedendogli di attraversarla.
Iago si sveglia di soprassalto al crepuscolo nel suo home ed immediatamente, come se fosse nei paraggi della fine, ripensa alla sua vita e vede i giorni in cui era il geniale chef volante che aveva imposto le gioie dello slow food ad alta quota e così era stato fino a che Telly More non aveva lanciato la catena dei suoi fast food partendo da uno oscuro Motel di Venice Beach. Sarà stato anche per tutte quelle compagnie low cost con soli posti in piedi, ma il finger food di More e la sua stramaledetto catchphrase More Than You Can Eat avevano reso Iago un invidioso, triste hasbeen. Poi finalmente la seconda svolta narrativa. Telly si era incapricciato di Mona Manidifata, la regina dei dolci, e la corteggiava da tempo e senza tregua perché diventasse la regina dei dolci volanti di More. Iago era riuscito a corrompere un collaboratore di Mona perchè nel suo lab fosse nascosto, ma non troppo, un fazzoletto della catena delle Giovani Marmotte di Chuck Wood, il rivale numero uno del More. Era solo questione di tempo: Telly sarebbe sicuramente inciampato in quel pezzo di stoffa…
Mona era stata abilissima. Non aveva negato. Aveva detto che era stata una sua idea e che era ora che Chuck e Telly lavorassero insieme. Di fatto un cartello. Ettari di passeggeri ritti come birilli con in mano la stessa pietanza ovunque. Lieto fine ?
sìììì… anch’io!!! In genere dopo pranzo e dopo cena 🙂
😀
Nel sogno, Jet ” Iago ” Lago è in un ampio corridoio circolare con tante porte e su ogni porta un cartello. La porta con il cartello ” Casa ” si apre sulla fattoria di sua nonna che preparava le torte di mele, la porta con il cartello ” Globo ” si apre sullo studio della chiromante che ,guardando in una boccia di vetro, gli aveva predetto sarebbe stato il cuoco più famoso del mondo e la porta con il cartello ” Fine ” non fa che spostarsi, impedendogli di attraversarla.
Iago si sveglia di soprassalto al crepuscolo nel suo home ed immediatamente, come se fosse nei paraggi della fine, ripensa alla sua vita e vede i giorni in cui era il geniale chef volante che aveva imposto le gioie dello slow food ad alta quota e così era stato fino a che Telly More non aveva lanciato la catena dei suoi fast food partendo da uno oscuro Motel di Venice Beach. Sarà stato anche per tutte quelle compagnie low cost con soli posti in piedi, ma il finger food di More e la sua stramaledetto catchphrase More Than You Can Eat avevano reso Iago un invidioso, triste hasbeen. Poi finalmente la seconda svolta narrativa. Telly si era incapricciato di Mona Manidifata, la regina dei dolci, e la corteggiava da tempo e senza tregua perché diventasse la regina dei dolci volanti di More. Iago era riuscito a corrompere un collaboratore di Mona perchè nel suo lab fosse nascosto, ma non troppo, un fazzoletto della catena delle Giovani Marmotte di Chuck Wood, il rivale numero uno del More. Era solo questione di tempo: Telly sarebbe sicuramente inciampato in quel pezzo di stoffa…
Mona era stata abilissima. Non aveva negato. Aveva detto che era stata una sua idea e che era ora che Chuck e Telly lavorassero insieme. Di fatto un cartello. Ettari di passeggeri ritti come birilli con in mano la stessa pietanza ovunque. Lieto fine ?
😀