Ricordo che il mio capo sezione mi chiamò e mi disse che ero la persona giusta perché avevo sangue italiano e parlavo la lingua tanto da mimetizzarmi e che sarei stato sul primo volo dove avrei occupato il tempo studiando la mia copertura. Erano appena cadute due torri nella partita a scacchi che ancora il mondo sta giocando ed il capo sezione prese la palla al balzo e traslò un operativo ” troppo cerebrale e dalle nevrosi scolpite “.
La città mi piacque immediatamente. La mia copertura era gestire una bottega piena di vecchi Casio a diodi e telecomandi universali nel quartiere più popolare ed etnico. MI tagliavo la zazzera ad otto euro da cinesi che lavoravano sette giorni su sette – a Natale un cartello avvertiva che il giorno dopo il parrucchiere era aperto – e mangiavo goulash, kebab o sushi esattamente come nella città in cui ero nato. Non ebbi mai occasione di mandare informazioni utili a casa sulla moschea o su altro.
Incontrai il dinamico duo mentre litigavano con un bancomat. Lei era Franca Rame che posa per la Salomé di Klimt, lui Sergio Staino pettinato come Garibaldi. Klimta aveva bisogno di dindi, ma Gari ” non aveva dimestichezza o commercio con queste diavolerie moderne “. No kiddin. Avranno avuto 140 anni in due. Sempre insieme , sempre manina nella manina.
Li spiavo mentre discutevano di pittura informale e di mantecatura e di fotosintesi clorofilliana. Erano le creature + aliene in cui fossi mai incappato.
Era poco dopo il crepuscolo quando mi arrivò la richiesta di indagare su un tale – mascella deragliata che nessuna barba poteva completamente occultare – che sapevo da qualche giorno era a pigione dai miei piccioncini.
Chiesi fosse rimpolpato il mio fondo spese. Il mio capo sezione che in 15 anni non aveva mai ricevuto una richiesta siffatta non fece una piega.
Scucchia Fuori Asse fu arrestato pochi giorni dopo. I due amici che lo avevano ospitato – due simpatici signori eccentrici ed in età su cui non esistevano dossier -avevano vinto ad una lotteria a cui non ricordavano di aver partecipato ed erano ” partiti sulle rotte della poesia “.
Lucrezia, versione (S)culturista. La adoro. SMACK! ?
😀
Ricordo che il mio capo sezione mi chiamò e mi disse che ero la persona giusta perché avevo sangue italiano e parlavo la lingua tanto da mimetizzarmi e che sarei stato sul primo volo dove avrei occupato il tempo studiando la mia copertura. Erano appena cadute due torri nella partita a scacchi che ancora il mondo sta giocando ed il capo sezione prese la palla al balzo e traslò un operativo ” troppo cerebrale e dalle nevrosi scolpite “.
La città mi piacque immediatamente. La mia copertura era gestire una bottega piena di vecchi Casio a diodi e telecomandi universali nel quartiere più popolare ed etnico. MI tagliavo la zazzera ad otto euro da cinesi che lavoravano sette giorni su sette – a Natale un cartello avvertiva che il giorno dopo il parrucchiere era aperto – e mangiavo goulash, kebab o sushi esattamente come nella città in cui ero nato. Non ebbi mai occasione di mandare informazioni utili a casa sulla moschea o su altro.
Incontrai il dinamico duo mentre litigavano con un bancomat. Lei era Franca Rame che posa per la Salomé di Klimt, lui Sergio Staino pettinato come Garibaldi. Klimta aveva bisogno di dindi, ma Gari ” non aveva dimestichezza o commercio con queste diavolerie moderne “. No kiddin. Avranno avuto 140 anni in due. Sempre insieme , sempre manina nella manina.
Li spiavo mentre discutevano di pittura informale e di mantecatura e di fotosintesi clorofilliana. Erano le creature + aliene in cui fossi mai incappato.
Era poco dopo il crepuscolo quando mi arrivò la richiesta di indagare su un tale – mascella deragliata che nessuna barba poteva completamente occultare – che sapevo da qualche giorno era a pigione dai miei piccioncini.
Chiesi fosse rimpolpato il mio fondo spese. Il mio capo sezione che in 15 anni non aveva mai ricevuto una richiesta siffatta non fece una piega.
Scucchia Fuori Asse fu arrestato pochi giorni dopo. I due amici che lo avevano ospitato – due simpatici signori eccentrici ed in età su cui non esistevano dossier -avevano vinto ad una lotteria a cui non ricordavano di aver partecipato ed erano ” partiti sulle rotte della poesia “.
😀
A scolpire i muscoli sono capaci tutti… pfui!!
Molto meglio l’attività cerebrale ed il sapiente modellamento delle nevrosi 🙂
😀
Le nevrosi sicuramente. Non rinuncerei alla mia Lucrezia per nulla al mondo! ?
😀
Nevrosi, nevrosi, senz’altro nevrosi!!! I muscoli col tempo si afflosciano comunque?, le nevrosi invece, proliferano…???
😀
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