Entrò nel mio ufficio di smussatore delle magagne che possano pregiudicare la estrazione del minerale nelle colonie extra-mondo con la grazia di un elefante che danza in un cartone animato. Un pachiderma con la bocca piccola e buffa di un vescovo in una farsa con spogliarello ed una coroncina di ricci neri ed indomabili. I suoi tratuaggi sembravano vivi ed intenti ad arrampicarsi su quell’ettaro di carne per raggiungere la testa tonda. Disse di chiamarsi Donna ” Donnie ” Tap con la voce delle svampite nelle farse con spogliarello. Praticava lo spogliarello nei clubs delle colonie extra-mondo. Era stata lasciata dall’amore della sua vita. Chiesi dettagli ed una foto ed ottenni gli uni e l’altra. Zuro ” Buro ” Prence era una donnina magra e tosta come uno spaghetto al dente ed aveva più denti del cavallo Piedidolci e più piedi di Olive Oyl ed era stata
” caporale ” nelle miniere delle colonie extra-mondo fino a che una congiura dei suoi schiavi l’aveva costretta a scappare. Aveva trovato rifugio e amore da Donnie. Poi una sera, poco dopo il crepuscolo, se ne era andata senza lasciare altro che un piatto di spaghetti scotti.
Le dissi che probabilmente Buro si era imbarcata come clandestina in qualche cargo che tornava a Terra per evitare che prima o poi le persone che legalmente angariava la raggiungessero. Le dissi quanto era fortunata ad avere almeno il ricordo di un amore perfetto su di quel pezzo di roccia dove altri avevano solo magagne. Non dico sorrise, ma almeno se ne andò con una boa a cui ancorarsi mentre passava il peggio.
Buro allora uscì dal ripostiglio. Le dissi che il peggio era passato e che presto saremmo stati altrove.
Entrò nel mio ufficio di smussatore delle magagne che possano pregiudicare la estrazione del minerale nelle colonie extra-mondo con la grazia di un elefante che danza in un cartone animato. Un pachiderma con la bocca piccola e buffa di un vescovo in una farsa con spogliarello ed una coroncina di ricci neri ed indomabili. I suoi tratuaggi sembravano vivi ed intenti ad arrampicarsi su quell’ettaro di carne per raggiungere la testa tonda. Disse di chiamarsi Donna ” Donnie ” Tap con la voce delle svampite nelle farse con spogliarello. Praticava lo spogliarello nei clubs delle colonie extra-mondo. Era stata lasciata dall’amore della sua vita. Chiesi dettagli ed una foto ed ottenni gli uni e l’altra. Zuro ” Buro ” Prence era una donnina magra e tosta come uno spaghetto al dente ed aveva più denti del cavallo Piedidolci e più piedi di Olive Oyl ed era stata
” caporale ” nelle miniere delle colonie extra-mondo fino a che una congiura dei suoi schiavi l’aveva costretta a scappare. Aveva trovato rifugio e amore da Donnie. Poi una sera, poco dopo il crepuscolo, se ne era andata senza lasciare altro che un piatto di spaghetti scotti.
Le dissi che probabilmente Buro si era imbarcata come clandestina in qualche cargo che tornava a Terra per evitare che prima o poi le persone che legalmente angariava la raggiungessero. Le dissi quanto era fortunata ad avere almeno il ricordo di un amore perfetto su di quel pezzo di roccia dove altri avevano solo magagne. Non dico sorrise, ma almeno se ne andò con una boa a cui ancorarsi mentre passava il peggio.
Buro allora uscì dal ripostiglio. Le dissi che il peggio era passato e che presto saremmo stati altrove.
😀