Kiddo Karnival non era + un ragazzino , ma si mascherava da tutta una vita e ricordava i giorni in cui i travestiti sul viale del tramonto non erano muscolosi e sottilmente inquietanti come in trans-formers nel crepuscolo di una città da bere che era passata dal latte più dei drughi agli shottini sotto costo degli sdraiati perenni nella Serra Globale. Credeva fermamente che la femminilità fosse una chioma cotonata visibile dalla Luna, ma gli anni e gli ormoni avevano reso la sua coccia lustra come le scarpette del Fredastér con cui KK sognava sempre di ballare leggera come certi ippopotami dei cartoni animati per poi svegliarsi a dieta perenne di permanente come un Mastro Lindo oversize.
Qualcuno cominciò a “bersi” i trans-formers. I giornali sottovalutarono il fenomeno presi da altre crisi, ma le strade non erano + presidiate da quell’esercito pittoresco ridotto ormai a pattuglia . KK non era preoccupato/a ed andava al lavoro improvvisando un passo di tip-tap illuminato/a dagli spotlights delle auto in attesa.
Accettò un passaggio da un omino che sembrava un vecchio marinaio e lo seguì a casa sua. Assunse un beverone e si svegliò in una buca in cantina. Il marinaio sorrideva e le diceva che avrebbero giocato e che le avrebbe dato una chance di andarsene per ogni informazione che KK avrebbe preso dalla zavorra della sua memoria. Qui pro Quo disse KK ricordando un vecchio film senza Fredastér. Do ut Des corresse il marinaio che in realtà era un insegnante di latino in pensione che sequestrava i kiddos per impartire loro una lezione…di una lingua che ormai usano sono i preti ed i serial killers nei romanzi. KK comprese che Don Prof era solo una persona sola e ballò per lui siccome un angiolo ed infine anche il marinaio che non era un marinaio ballò confuso e felice e liberò tutti quei muscolosi somari a cui qualcosa infine era rimasto appiccicato.
Il rag. Zico torna a casa tutte le sere dopo il crepuscolo e non manca mai di passare davanti al Cimitero Monumentale
( MI ) dove può paradossalmente celebrare la vita e negli ultimi tempi è sempre + perplesso davanti a Mozambiker – hell’s angel d’ebano – ed al suo meditare sul fatto che la Gallia sia divisa in tre parti…
La faccia sconsolata di Paperino e la mia sono identiche.. Troppe persone che portano la maschera di qualcun altro, chi quella del presidente più importante del mondo, ma è un ignorante.., chi quella del politico serio che ha cuore le sorti del proprio Paese, ma a cui interessa la poltrona..e così via.. Per fortuna ci sono i bambini, che si mascherano solo una volta all’anno e lo fanno per divertirsi!! Buon Carnevale a loro e a chi si maschera solo per questo periodo!!
Io non ho mai imparato a distinguerli! ?
😀
Kiddo Karnival non era + un ragazzino , ma si mascherava da tutta una vita e ricordava i giorni in cui i travestiti sul viale del tramonto non erano muscolosi e sottilmente inquietanti come in trans-formers nel crepuscolo di una città da bere che era passata dal latte più dei drughi agli shottini sotto costo degli sdraiati perenni nella Serra Globale. Credeva fermamente che la femminilità fosse una chioma cotonata visibile dalla Luna, ma gli anni e gli ormoni avevano reso la sua coccia lustra come le scarpette del Fredastér con cui KK sognava sempre di ballare leggera come certi ippopotami dei cartoni animati per poi svegliarsi a dieta perenne di permanente come un Mastro Lindo oversize.
Qualcuno cominciò a “bersi” i trans-formers. I giornali sottovalutarono il fenomeno presi da altre crisi, ma le strade non erano + presidiate da quell’esercito pittoresco ridotto ormai a pattuglia . KK non era preoccupato/a ed andava al lavoro improvvisando un passo di tip-tap illuminato/a dagli spotlights delle auto in attesa.
Accettò un passaggio da un omino che sembrava un vecchio marinaio e lo seguì a casa sua. Assunse un beverone e si svegliò in una buca in cantina. Il marinaio sorrideva e le diceva che avrebbero giocato e che le avrebbe dato una chance di andarsene per ogni informazione che KK avrebbe preso dalla zavorra della sua memoria. Qui pro Quo disse KK ricordando un vecchio film senza Fredastér. Do ut Des corresse il marinaio che in realtà era un insegnante di latino in pensione che sequestrava i kiddos per impartire loro una lezione…di una lingua che ormai usano sono i preti ed i serial killers nei romanzi. KK comprese che Don Prof era solo una persona sola e ballò per lui siccome un angiolo ed infine anche il marinaio che non era un marinaio ballò confuso e felice e liberò tutti quei muscolosi somari a cui qualcosa infine era rimasto appiccicato.
Il rag. Zico torna a casa tutte le sere dopo il crepuscolo e non manca mai di passare davanti al Cimitero Monumentale
( MI ) dove può paradossalmente celebrare la vita e negli ultimi tempi è sempre + perplesso davanti a Mozambiker – hell’s angel d’ebano – ed al suo meditare sul fatto che la Gallia sia divisa in tre parti…
😀
La faccia sconsolata di Paperino e la mia sono identiche.. Troppe persone che portano la maschera di qualcun altro, chi quella del presidente più importante del mondo, ma è un ignorante.., chi quella del politico serio che ha cuore le sorti del proprio Paese, ma a cui interessa la poltrona..e così via.. Per fortuna ci sono i bambini, che si mascherano solo una volta all’anno e lo fanno per divertirsi!! Buon Carnevale a loro e a chi si maschera solo per questo periodo!!
😀