Natale di Pasquale sentiva ancora le risatine dei bimbi delle scuole dell’obbligo e l’astio montare per la scelta del nome di battesimo da parte dei genitori quando realizzò che non era obbligato a vivere tutto questo di nuovo e per la prima volta perchè era addormentato nella navicella a zonzo per lo spazio profondo. Qualcuno tra le teste d’uovo a capo del progetto aveva deciso che Nat avrebbe dovuto nuotare in un mare di ricordi prefabbricati mentre viaggiava verso il pianeta da sondare ed im caso terraformare. Si sgranchì e si alzò a sedere baciando con la zucca il soffitto troppo basso e vide le stelle senza nemmeno girarsi verso l’oblò. Perse conoscenza il tempo necessario a dare il nome alle stelle luminosissime che vedeva nella notte agostana sdraiato sull’erba umida. Si alzò e sorrise al futuro che ad un bimbo sembra sempre infinito mentre scendeva dalla collina in direzione della fattoria dei nonni. Gli gnomi lo attendevano nella foresta e lo addormentarono con la loro polvere d’oro. Il loro re sembrava il misirizzi di un panda con la barba e gli chiese quando un uomo finiva di sorprendersi al che Nat rispose mai fino a che ci sarebbero state stelle sorridenti. Tutte le creaturine applaudirono e presero Nat per la manina con le loro manine e danzarono fino all’alba.
Nat si svegliò al crepuscolo ed era un maestro elementare della ultima classe di alieni su di un pianeta che si stava spegnendo . Intratteneva i cuccioli nati tanto lontano da casa sua in attesa che fossero chiamati per imbarcarsi. Tutti sorridevano a parte Pas’ Kaal che se ne stava in un angolino con i suoi tanti occhietti smarriti. L’insegnante lo prese in braccio e tutti e due impararono qualcosa.
Con Lucrezia, ogni giorno una sorpresa. Buona Pasqua Silvia Ziche!!! SMUUUUUUUACK!!! 🙂
Grazie, Pio! Auguroni, ciao! 🙂
Auguri Silvia!! E anche Lucrezia e Oliver, ovviamente 🙂 🙂 🙂
Grazie, Rosa Maria! Un abbraccio, anche da Lucrezia e Oliver! 🙂
Non sai quanto sei fortunata! ?
😀
Natale di Pasquale sentiva ancora le risatine dei bimbi delle scuole dell’obbligo e l’astio montare per la scelta del nome di battesimo da parte dei genitori quando realizzò che non era obbligato a vivere tutto questo di nuovo e per la prima volta perchè era addormentato nella navicella a zonzo per lo spazio profondo. Qualcuno tra le teste d’uovo a capo del progetto aveva deciso che Nat avrebbe dovuto nuotare in un mare di ricordi prefabbricati mentre viaggiava verso il pianeta da sondare ed im caso terraformare. Si sgranchì e si alzò a sedere baciando con la zucca il soffitto troppo basso e vide le stelle senza nemmeno girarsi verso l’oblò. Perse conoscenza il tempo necessario a dare il nome alle stelle luminosissime che vedeva nella notte agostana sdraiato sull’erba umida. Si alzò e sorrise al futuro che ad un bimbo sembra sempre infinito mentre scendeva dalla collina in direzione della fattoria dei nonni. Gli gnomi lo attendevano nella foresta e lo addormentarono con la loro polvere d’oro. Il loro re sembrava il misirizzi di un panda con la barba e gli chiese quando un uomo finiva di sorprendersi al che Nat rispose mai fino a che ci sarebbero state stelle sorridenti. Tutte le creaturine applaudirono e presero Nat per la manina con le loro manine e danzarono fino all’alba.
Nat si svegliò al crepuscolo ed era un maestro elementare della ultima classe di alieni su di un pianeta che si stava spegnendo . Intratteneva i cuccioli nati tanto lontano da casa sua in attesa che fossero chiamati per imbarcarsi. Tutti sorridevano a parte Pas’ Kaal che se ne stava in un angolino con i suoi tanti occhietti smarriti. L’insegnante lo prese in braccio e tutti e due impararono qualcosa.
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